Verdiso Collalto, un omaggio alla tradizione enologica trevigiana

Prima del celebre Prosecco nel trevigiano per festeggiare qualche ricorrenza, magari accompagnato a formaggi e salumi di “casada”, si era soliti bere il Verdiso”. E ancora oggi, con quella sua vena acidula che richiama al gusto e al naso la frutta ancora acerba, il Verdiso è un perfetto vino da aperitivo, ideale con gli antipasti leggeri della cucina estiva. Un classico vitigno della tradizione delle colline del Trevigiano che la Cantina Conte Collalto da sempre coltiva a salvaguardia di quei vitigni autoctoni del territorio che fanno parte della tradizione enologica del Veneto.

E quando un vino racchiude in sé una storia secolare serve che qualcuno se ne faccia garante a tutela di quel patrimonio che altrimenti rischia di essere perduto. La scelta di Isabella Collalto per la salvaguardia dei vitigni autoctoni della sua terra segue questa missione ed è per questo che fuggendo alle logiche strettamente di mercato la Principessa Isabella Collalto de Croÿ, erede di una tradizione millenaria, ha deciso di riservare un posto speciale, tra le eccellenze dei prodotti della sua Cantina tra i quali spicca il Conegliano-Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, anche a un vino semplice ma antico come il Verdiso.

Il Verdiso Colli Trevigiani I.G.P. di Conte Collalto, da uve Verdiso 100%, è un vino fresco, dal profumo fruttato. I suoi vigneti sono situati sui colli alla sinistra del fiume Piave, all’interno della proprietà di Isabella Collalto che è la più antica ma anche la più ampia della provincia di Treviso (oltre 150 ettari, dei quali 62 nell’area della DOCG Conegliano-Valdobbiadene), in un suolo argilloso a circa 90 metri sul livello del mare e con una densità di impianto pari a 3000 piante per ettaro.

<Le prime informazioni su questo vino si hanno intorno al 1700  – spiega la Principessa Isabella Collalto de Croÿ, oggi alla guida della cantina – un periodo di crisi e decadenza per la viticoltura veneta, segnata dalle gelate, ma già nel 1874 risulta che fosse diffuso in ben 50 dei 96 comuni della provincia di Treviso e forniva ben 24.000 ettolitri di vino>.

Negli anni ’50 del ‘900 la produzione di Verdiso è stata limitata alle zone più adatte alla sua espressione qualitativa e oggi viene coltivato solo ed esclusivamente in ambiente collinare. La superficie complessiva riservata al Verdiso si stima in circa 50 ettari nel trevigiano, ma in questi ultimi anni vi è stato un interesse crescente verso questa varietà con l’impianto di alcuni nuovi vigneti.

Una parte del Verdiso prodotto non viene riconosciuto dal consumatore come tale, in quanto viene utilizzato in uvaggio per ottenere il Torchiato di Fregona  DOCG (non meno del 30% sia di Verdiso che di Prosecco e non meno del 15% di Boschera).

<Nonostante il 30-40% delle aziende che coltiva verdiso non lo vinifichi– continua la Principessa – ma preferisca vendere le uve, noi abbiamo deciso di proseguire la produzione di questo vino per rendere omaggio alla tradizione enologica trevigiana così intersecata alla storia della mia famiglia. Insieme ad altri vitigni autoctoni che preserviamo con grande dedizione, come il Wildbacher e gli Incroci Manzoni, questo vino rappresenta un estratto di storia, cultura e tradizione che appartiene alla mia famiglia da prima dell’anno 1000. In questi secoli le generazioni che si sono susseguite hanno sempre avuto cura di coltivare insieme alla vite anche il territorio di Collalto, con interventi mirati allo sviluppo economico e sociale dell’area. Oggi più che mai ci sentiamo di dover proseguire questo percorso virtuoso a tutela di una terra generosa e dei suoi eccezionali frutti>.

LA FAMIGLIA COLLALTO
La famiglia Collalto è protagonista della storia della Marca Trevigiana fin dal lontano 958 d.C. quando Berengario II, Re d’Italia, affidò al genero, Conte Rambaldo I, illustre antenato della famiglia Collalto, la Contea di Lovadina con prati, pascoli, boschi e vigneti.Erede di questa tradizione, è titolare della storica azienda agricola e della cantina dal 1999 la Principessa Isabella Collalto de Croÿ, figlia primogenita del Principe Manfredo di Collalto e della Principessa Maria de la Trinidad di Collalto-Castillo y Moreno.

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