Gambero Rosso della Louisiana

Studio realizzato dalla provincia. Assessore Canali: « Va consumato nei nostri piatti solo previa cottura»

L’assessore provinciale alla Pesca Giuseppe Canali ha predisposto, con il servizio provinciale competente, uno studio sulla stato dell’arte di una specie alloctona e altamente invasiva, il  gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii). Lo studio è stato realizzato in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie di Adria; sono state effettuate analisi di laboratorio sugli esemplari di questa specie, catturati in 12 stazioni di campionamento dislocate sui corsi d’acqua del territorio, tra fine maggio e i primi giorni di giugno, in collaborazione con la Fipsas, Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee. Il gambero rosso della Lousiana è un crostaceo fortemente invasivo, le cui caratteristiche bioecologiche gli consentono di adattarsi a condizioni ambientali difficili e anche in acque fortemente compromesse. Scopo delle indagini chimiche e microbiologiche era valutare il livello di contaminazione degli esemplari prelevati dai siti di campionamento ad altrettanti nei corsi d’acqua: fiume Malgher, Carmanson, fiume Zero, fiume Dese, Taglio di Mira-Volpino, fiume Lusore, Taglio di Mira-Pionca, Cornio, Rio Cimetto Chirignago, Salzano oasi, Forte Gazzera Mestre, Scolo Dosa Mestre. La sua resistenza ad alte e basse temperature è legata alla sua capacità di costruire delle tane; vere e proprie gallerie sotterranee, che possono raggiungere anche la profondità di cinque metri, mettendo a rischio la stabilità degli argini. I risultati delle analisi effettuate evidenziano la necessità di cucinare gli esemplari catturati prima del consumo alimentare, come del resto è opportuno fare con tutte le specie ittiche di acqua dolce catturate nei corsi d’acqua di pianura. L’assessore Canali ha così commentato: «Il gambero rosso della Louisiana, detto anche gambero killer, si sta diffondendo sempre più nelle nostre acque dolci e sta prendendo il sopravvento sulle altre specie presenti, creando non pochi problemi soprattutto per quanto riguarda gli aspetti naturalistico-ambientali. Non avendo predatori naturali, sta infatti diventando l’anello più forte della catena ecologica. E’ vorace di girini, rane, rospi, avannotti di pesci, ed è causa di riduzione della presenza di queste specie. La soluzione più semplice per contenerli diventa quindi la loro cattura e il loro consumo alimentare. Per questo ho voluto far esaminare la situazione di questo gambero nella nostra provincia, per approfondire gli aspetti legati al consumo alimentare; dai dati rilevati emerge che con una corretta prassi igienico-sanitaria c’è la  possibilità di consumarli senza rischi. La raccomandazione è tuttavia quella di cuocerli, e penso ad un loro consumo nei sughi, risotti, oppure come guarnizione di piatti. Per la loro cattura, il regolamento di pesca consente l’uso di frattaglie e l’amo senza artiglio».

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