Un territorio con un ambiente naturalistico di straordinaria composizione, disegnato fra il fiume Livenza, che lo separa a occidente dalla provincia di Treviso, e il fiume Tagliamento, ad est, che segna il confine con la Regione del Friuli Venezia Giulia. Nella pianura scorrono fiumi e canali di risorgiva, come il Reghena ed il Lemene, le cui acque a nord, verso la Pedemontana, sgorgano dal sottosuolo formando piccoli laghetti in mezzo alla campagna, assumendo talvolta la forma di fontanelle; si raccolgono poi nei fossati e si allargano verso il mare Adriatico diventando navigabili; ampie distese verdeggianti e boschive, terreni un tempo paludosi, desolati e selvaggi ora bonificati e ben coltivati; una suggestiva area di valli lacustri che si estendono verso la laguna adriatica che incrocia la storica via di comunicazione acquatica della Litoranea Veneta.
All’interno della Venezia Orientale abita una popolazione laboriosa per buona parte risollevatasi dalla miseria patita per secoli, che ha ridisegnato la campagna rendendola fertile di cereali, di vigneti, di ortaggi e frutteti, e sviluppato tante attività commerciali, artigianali ed industriali fra cui, lungo il litorale Adriatico, un importante movimento turistico balneare in Caorle, antico centro di pescatori, e Bibione grande città di vacanza sorta nell’immediato dopoguerra.
Più distante dal mare e ai bordi delle aree paludose, erano tracciate storiche vie di comunicazione, come la Via Annia, costruita dai romani nel 131 a.C. che collegava i centri della costa dall’antica Adria ad Altino, Padova, fino ad Aquileia, e più tardi Julia Concordia sorta presumibilmente nel 42 a.C. e la Postumia che incrociava con la via Annia dopo il fiume Livenza, costruita poco più tardi, partiva da Genova, attraversava la pianura Padana dirigendosi verso Oderzo ed Aquileia. Sono due fra le più antiche vie stradali del nord est della penisola italica parzialmente resistite fino ai giorni nostri, che sono risultate fondamentali per lo sviluppo rurale ed economico del nostro territorio; difatti lungo i loro tracciati sono sorti e si sono sviluppati importanti centri urbani che hanno esercitato commerci verso le città di Venezia, Treviso e Trieste dalle quali hanno assorbito parte della loro identità culturale, come quella della lingua. La città di Portogruaro è ubicata proprio al centro di importanti vie di comunicazione stradali, autostradali e ferroviarie e anche fluviali come il Lemene che sino a due secoli fa’ è stato fondamentale per trafficare con Venezia i prodotti dell’entroterra. Portogruaro rimane un importante centro commerciale ed è anche città d’arte e di studi. Nella campagna circostante si producono i pregiati vini di Lison, cereali ed allevamenti di bovini verso Giussago Lugugnana, La Salute di Livenza. Lungo il fiume Lemene, a ridosso di Portogruaro, sulle ceneri dell’antica cittadina romana Julia, è sorta Concordia Sagittaria, ricca di reperti archeologici e monumentali e con una fiorente agricoltura. Più a sud verso il mare, lo sviluppo stradale si è realizzato solo dopo le grandi opere di bonifica del ‘900: le vie di comunicazione erano unicamente quelle fluviali o lungo gli argini dei fiumi e canali, perché le rare stradine erano continuamente inondate da acque paludose e ritenute poco sicure. Questa situazione ambientale ha fatto sì che Caorle ed il suo territorio fino a pochi anni fa mantenessero una loro forma di vita legata ai prodotti della laguna e delle valli; anche oggi conservano intatta la loro identità ed il loro fascino primordiale.
A ridosso del fiume Livenza il grosso centro urbano di Santo Stino di Livenza si è sviluppato verso la strada Triestina e fino alla antica Postumia ai confini con Annone Veneto che a sua volta confina con Pramaggiore. Tutti e tre i Comuni sono al centro di una vasta campagna che si estende oltre Lison con più di duemila ettari disegnati a vigneto, in cui sono insediate decine di moderne aziende vitivinicole che producono pregiati vini a Doc e Docg con il Lison classico, mentre nel nord est altri importanti centri comunali quali Cinto Caomaggiore, Gruaro, Teglio Veneto, Fossalta di Portogruaro sono nel mezzo di una fiorente campagna che produce cereali, ortaggi e frutta, una qualificata attività artigianale della lavorazione del legno, del marmo, del ferro, dell’’edilizia, della meccanica; paesi dai quali, in tempi meno recenti, sono partiti tanti emigranti in cerca di fortuna e che si sono affermati in ogni latitudine del mondo grazie alla loro arte, ai mestieri e alla loro onestà e serietà professionale. Nella Frazione di Villanova di Fossalta, nell’immediato dopoguerra, la famiglia Gaetano Marzotto ha costruito un centro industriale ed agricolo rivoluzionario che ha prodotto un cambiamento epocale del territorio. Il lavoro nelle fabbriche è stato distribuito fra migliaia di famiglie: zuccherificio, linificio e cotonificio, vetreria, saponificio, latteria e cantina e poi ancora, un grande allevamento bovino per la produzione di latte e carne ed una radicale opera di bonifica dei terreni in parte paludosi che ha prodotto una florida agricoltura. Villanova è diventato un moderno centro abitato dagli operai ed impiegati delle fabbriche con ogni tipo di servizio sociale, sanitario, culturale, religioso e ludico. Le Industrie Marzotto nel corso degli anni hanno avuto alterne fortune e allo stato attuale comprendono pochi settori produttivi per scelte aziendali e di mercato. Ai margini del fiume Tagliamento, dalle macerie dell’ultima guerra mondiale è risorta S. Michele al Tagliamento, territorio ricco di coltivazioni ortofrutticole, che comprende anche Bibione cittadina balneare che produce una grande industria turistica. Caorle, S.Stino di Livenza, Annone Veneto, Pramaggiore, Concordia Sagittaria, Portogruaro, Cinto Caomaggiore, Gruaro,Teglio Veneto, Fossalta di Portogruaro, S.Michele al Tagliamento, nel loro insieme costituiscono il Mandamento di Portogruaro e territorialmente la Venezia Orientale.
Gli aspetti ambientali, sociali ed economici del territorio rilevati attraverso l’ ampia documentazione bibliografica esistente e l’accurata ricerca sulla sua produzione e consumo animale e vegetale, hanno accertato che nella Venezia Orientale l’origine del gusto nasce da una cucina che si muove fra le tradizioni di sapori schietti e genuini legati alle risorse primarie della sua terra, al suo ecosistema lagunare, fluviale e vallivo, alla sua evoluzione sociale, esibendo una propria inventiva nello sfruttare i prodotti tipici ed originali come il mais, il riso, gli ortaggi come i fagioli , le patate, le varietà di pesci di laguna,di fiumi e canali, di mare dell’Alto Adriatico, della selvaggina di valle di pelo e di piuma, le carni di allevamento bovine, suine ed animali da cortile, formulando tante proposte di particolare inventiva che disegnano un panorama completo e fra i più importanti ed interessanti a livello europeo.
Lungo i percorsi del territorio incontriamo il cibo locale che un tempo costituiva essenza di vita della povera gente e che ora è tradizione; come anche il cibo dei privilegiati nobili e borghesi grandi proprietari terrieri di un tempo che prediligevano la cucina della moda dettata da storici cuochi. Cuochi e ristoratori dei tempi nostri completano un quadro straordinario di arte culinaria, attraverso tante proposte con l’uso dei prodotti tipici ed originali della filiera locale, in un susseguirsi di sapori e profumi che esprimono la tradizione di un popolo che dal cibo fonte di necessità ha creato una ricercata e rinomata rete di attività culinaria apprezzata ben oltre i confini regionali.
di Leandro Costa