Giornata Mondiale dell’Acqua: trattandola bene si aiuta l’ambiente

Usando i sistemi di trattamento dell’acqua in ambito domestico meno plastica e CO2 nell’ambiente

Il 22 Marzo sarà la “Giornata Mondiale dell’Acqua”. Una famiglia, visto ogni persona dovrebbe berne almeno 2 litri al giorno, in una settimana consuma quasi 40 bottiglie di acqua, che diventano quasi 2000 involucri di plastica all’anno. Acqua che potrebbe essere presa direttamente dal rubinetto di casa, resa più buona dai sistemi di trattamento. Questa è la filosofia dell’azienda padovana Think:Water. Quando si pensa all’acqua subito appaiono nella mente immagini dell’acqua che scorre nei torrenti, che zampilla dalle fontane, che forma l’immensa distesa del mare od di altre situazioni dove l’acqua è “libera”. Eppure si continua a comprare acqua da bere “imprigionata” nelle bottiglie di plastica. Questa abitudine è dovuta all’idea che l’acqua imbottigliata sia più sicura di quella che esce dai rubinetti. Niente di più sbagliato, la rete idrica domestica è la più controllata. È vero l’elemento vitale per eccellenza è sempre in continuo movimento, lungo il suo tragitto viene a contatto con molte sostanze presenti in natura trascinando con sé parte di esse. Come si può bere un’acqua che non si sa da dove arrivi? Ecco che quindi si ricorre a mezzi poco sicuri, vedi le caraffe filtranti, o si riempie la casa di plastica che ingombra e soprattutto inquina l’ambiente, perché non sempre viene riciclata come dovrebbe.

Un danno non indifferente se aggiungiamo che la maggior parte delle volte il trasporto deve essere fatto in auto perché le casse d’acqua di certo non pesano poco, con la conseguenza dell’aumento della CO2 nell’aria. La soluzione migliore è bere l’acqua di casa propria. Per questo molte aziende stanno investendo nella produzione di sistemi di trattamento acqua che siano efficaci e diano al nostro palato un’acqua buona oltre che sicura. Tra queste spicca l’azienda padovana Think:Water che da sempre ha cominciato a “pensare” all’acqua nella giusta maniera e a trattarla bene. Le sue tecnologie guardano al futuro perché diventi sempre più “green”, dove l’acqua sia “libera” di sgorgare dal rubinetto per salvaguardare l’ambiente e le nostre tasche. Un trattamento domestico dell’acqua è la strada giusta per diminuire le tonnellate di plastica prodotte (e gettate) e risparmiare sulla spesa domestica.

“Quando racconto alla gente il mio lavoro – dice Franco Carlotto, titolare Think:Water – subito tutti mi chiedono perché usare questi sistemi di trattamento e perché bere l’acqua di casa che forse non è sicura. La mia risposta è semplice: se usiamo l’acqua di casa risparmiamo. Non dovremmo più comprare ingombranti casse di bottiglie di acqua che non è ne buona ne totalmente sicura, alleggerendo le nostre braccia e le spese. Verrà quindi diminuito l’impatto ambientale che ha la plastica. L’acqua quindi se trattata bene diventa non solo un elemento vitale ma anche un aiuto prezioso”.

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